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Progetto Girasole Italia, per rinnovare l’agricoltura italiana

02 Marzo 2020
Tempo di lettura: 2 min

Dalle Marche alla Lombardia passando per il Veneto e l'Emilia-Romagna: un viaggio in sei tappe per presentare al mondo agricolo (cooperative, organizzazioni di produttori, consorzi, aziende) le potenzialità e le opportunità delle filiere del girasole italiano, dal convenzionale all’alto oleico fino al biologico.

È il Progetto Girasole Italia promosso da Cereal Docks in collaborazione con diversi partner come Op Grandi colture italiane, CIAAD, Terremerse Coop Braccianti, Pioneer e ANB.

Gli incontri hanno puntato i riflettori sulla seconda giovinezza del girasole, una coltura che può dare ai produttori risultati soddisfacenti anche alla luce delle nuove tecniche agronomiche e soluzioni oggi disponibili. Un elemento decisamente importante in un quadro generale che vede l'agricoltura alle prese con numerosi problemi, dai cambiamenti climatici alle emergenze fitosanitarie, con inevitabili ricadute negative sulla redditività.

 Durante gli incontri è stato spiegato come, alla luce della domanda del mercato, dell’evoluzione delle tecniche agronomiche e dell’impegno nella sostenibilità e nella preservazione della fertilità del suolo, questa antica coltura possa contribuire a modernizzare il modello dell’agricoltura italiana, garantendo opportunità di guadagno agli agricoltori.

Coltura del girasole, il contesto italiano

La produzione di olio e di semi di girasole in Italia risulta ben al di sotto della richiesta del mercato interno, che viene attualmente soddisfatta attraverso l’importazione, principalmente dai Paesi dell’Est Europa (Ucraina, Romania, Ungheria, Bulgaria).

Osservando le superfici italiane investite a girasole negli ultimi dieci anni, si nota un andamento che ha oscillato tra i 100 e i 130mila ha coltivati, ma ne servirebbero almeno 600mila per soddisfare le richieste dell'industria agroalimentare, soprattutto di semi di girasole ad alto contenuto oleico, il più richiesto dal settore food.

Anche le produzioni, influenzate da andamenti meteo e presenza di fitopatologie, hanno visto andamenti altalenanti, che nell'ultimo anno si sono attestate intorno alle 250mila tonnellate. C'è spazio quindi per aumentare le superfici coltivate, anche in considerazione della domanda che, pur con fasi altalenanti, continua a crescere.

Le filiere di Cereal Docks

Il rinnovato interesse per le colture proteoleaginose, e in particolare nel girasole, ha portato ad un aumento della superficie coltivata a girasole nell'area del Centro Nord, in alternativa al mais e al frumento tenero. Anche Cereal Docks specializzata nella trasformazione, valorizzazione e commercializzazione di prodotti derivati dalle proteoleaginose, ha ampliato i suoi orizzonti, con l’obiettivo di sviluppare e valorizzare filiere tracciate e sostenibili, convenzionali e bio, di materie prime per la produzione di ingredienti derivati da semi oleosi (farine, oli, lecitine) destinati in particolare ad applicazioni nei settori feed, food. Il tutto nel pieno rispetto dell'ecosistema, della fertilità del suolo, delle risorse non rinnovabili e della biodiversità.

Il girasole “Alto Oleico”

La coltivazione del girasole in Italia si sta orientando sempre più verso ibridi “Alto Oleico”. Gli ibridi "Alto Oleico" mostrano un diverso rapporto tra i vari acidi grassi insaturi presenti nell'olio, con un notevole incremento dell'acido oleico (monoinsaturo) ed un corrispondente calo dell'acido linoleico (polinsaturo).

Mentre l'olio di girasole tradizionale ha un tenore in acido linoleico di circa il 70% e solo il 20% è dato dall'acido oleico, negli ibridi "Alto Oleico" si può avere fino al 92-93% di acido oleico.

Il maggior tenore di acido oleico conferisce all'olio una minor tendenza all'ossidazione e all'irrancidimento e una maggiore stabilità e di conseguenza conferendo una grande appetibilità sul mercato a questa varietà.

Sostenibilità ambientale, economica, sociale

Cereal Docks ha sviluppato il marchio SISTEMA GREEN® per identificare il proprio sistema di filiere agroalimentari certificate di soia, girasole, mais bianco, colza e derivati.  Coinvolgendo tutti gli attori della filiera, dall'agricoltore al capo filiera, dai centri di raccolta, essiccazione, stoccaggio e analisi fino all'utilizzatore finale, SISTEMA GREEN® assicura non solo la sostenibilità ambientale dei prodotti, ma anche quella relativa agli aspetti sociali ed economici.

Le aziende agricole aderenti sono identificate nel Portale Sostenibilità, dove sono inseriti tutti i documenti attestanti la sostenibilità delle colture, dei terreni e dell’azienda agricola.

Valorizzare i prodotti dell'agricoltura italiana

Oltre alle farine proteiche, gli oli da semi rappresentano un’altra produzione importante di Cereal Docks. Nello stabilimento di Camisano Vicentino sono lavorati semi non OGM di origine nazionale, per ottenere diverse tipologie di oli di soia, girasole, colza doppio zero.

Oltre a quello di soia, l’olio da semi di girasole sta vivendo una seconda giovinezza, complice la crescente domanda di prodotti con origine 100% italiana: una garanzia in più per il consumatore di un olio proveniente da filiere corte, controllate, sostenibili e certificate. Per identificarle, Cereal Docks ha creato il marchio ALIMENTO ITALIA®.  In collaborazione con l’oleificio Zucchi di Cremona è stato avviato un progetto per rendere più distintivi gli oli da semi, valorizzando la loro origine nazionale. Il marchio ALIMENTO ITALIA® viene apposto sulle etichette delle bottiglie di olio da semi di soia, girasole, girasole alto oleico e girasole per frittura, di vari formati distribuiti in importanti punti vendita della GDO. In ogni etichetta è inserito un QR code: inquadrandolo e inserendo il numero di lotto e codice di verifica indicato nella confezione è possibile scoprire la provenienza dell’olio in maniera semplice ed immediata. Questo risultato è il frutto dello scambio di informazioni tra i vari soggetti della filiera, ma soprattutto della mappatura della filiera inserito nel Portale Sostenibilità Cereal Docks.

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