“Anche nella tempesta perfetta, il porto di Venezia ha dimostrato la sua valenza strategica per l’approvvigionamento di materie prime agricole essenziali per la continuità delle filiere agroalimentari, in particolare quelle delle carni e del latte, e quindi il rifornimento di negozi e supermercati”.
A parlare è Mauro Fanin, Presidente del Gruppo Cereal Docks, che in un’intervista rilasciata al quotidiano La Nuova Venezia ha illustrato l’importanza strategica rivestita dal Porto di Venezia nei giorni più “caldi” dell’emergenza Coronavirus.
“Poter contare sulle infrastrutture portuali – continua Fanin – ci ha aiutato a superare le settimane più difficili, quando si è registrato il rallentamento della logistica su gomma, ad esempio al valico del Brennero, oppure quando alcuni paesi dell’Est, come la Romania, hanno cominciato a contingentare il quantitativo di derrate agricole da destinare all’esportazione”. “Quanto avvenuto negli ultimi mesi deve essere un banco prova per trarre insegnamenti per il futuro” ha concluso il Presidente, ricordando alcuni degli interventi che sarà necessario mettere in campo al più presto per garantire la continuità degli approvvigionamenti anche nelle fasi emergenziali di una pandemia.
Innanzi tutto, ultimare il potenziamento delle infrastrutture portuali: per quanto riguarda Venezia, pensiamo all’escavo dei canali, che resta un problema non del tutto risolto. Fondamentale è anche il potenziamento della viabilità verso la terraferma, date le esigenze logistiche di tutte le aziende che ricevono le materie prime dal canale industriale Ovest, le lavorano e poi le distribuiscono partendo dall’asse viabilistico di via dell’Elettricità e dalle sue diramazioni. Infine, il riconoscimento dell’importanza che riveste la multimodalità: una forte integrazione tra acqua, rotaia e gomma è l’obiettivo a cui guardare, per rafforzare il modello logistico e infrastrutturale del Paese rendendolo più efficiente e resiliente in caso di situazioni imprevedibili come quella che stiamo vivendo.
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