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L’Economia del Corriere della Sera parla di noi

13 Marzo 2019
Tempo di lettura: 2 min

Nell’edizione di lunedì 11 marzo, L’Economia del Corriere della Sera, inserto di approfondimento economico del quotidiano di Via Solferino, ha dedicato un articolo a Cereal Docks e al suo piano industriale, che mette al centro la crescita del Gruppo, l’innovazione e l’espansione dei mercati.

L'articolo, firmato da Irene Consigliere, dopo aver riassunto gli interventi di potenziamento della struttura produttiva realizzati con il precedente piano industriale (oltre 100 milioni di investimenti, in particolare per il revamping degli impianti di Porto Marghera) ripercorre le tappe fondamentali del percorso di sviluppo che attende l’azienda.

Obiettivo del Piano Industriale al 2022, che sarà ultimato entro l’estate, è di affiancare al consolidamento del proprio core business anche una diversificazione del portafoglio prodotti, posizionando il gruppo nel segmento di mercato degli ingredienti innovativi e ad alto valore aggiunto per l’alimentazione umana e animale.  Alla base di questa consapevolezza si pone la mission strategica di Cereal Docks, che da sempre punta a “contribuire al benessere delle persone e degli animali, trasformando i frutti della terra in prodotti che migliorano la vita e preservano le risorse del pianeta”.

Tanti i progetti legati all’innovazione raccontati nell’articolo: dalla partecipazione a Foodtech Accelerator, coordinato da Officine Innovazione di Deloitte, fino alle piattaforme tecnologiche 100% sostenibili e alternative alle culture in campo utilizzate da Demethra Biotech per la produzione di nutraceutici e botanical drugs per il settore farmaceutico.

Tanti progetti per il futuro, tutti ancorati alla consapevolezza delle evoluzioni del mercato e dei consumatori, che il Presidente Mauro Fanin immagina così: “Il futuro del settore agroalimentare guarda con sempre maggiore attenzione alle esigenze del consumatore. Non si parlerà più di alimentazione – continua Fanin – ma di nutrizione. Il cibo sarà sempre più pensato come un vestito di misura, tailor made, realizzato in base alle esigenze di salute del singolo e con un sempre minor impatto ambientale”.

Per leggere l’articolo completo clicca qui.


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