Cosa significa fare impresa in un tempo di trasformazioni profonde e incertezze globali? È la domanda che ha attraversato l’edizione 2025 di Top 100, l’evento organizzato da Nord Est Multimedia in collaborazione con PwC, andato in scena martedì 8 aprile presso l’archivio storico Benetton di Villorba (TV).
Un confronto tra imprenditori, economisti e rappresentanti delle istituzioni per indagare i grandi temi che stanno ridefinendo il ruolo delle imprese: dazi, guerre commerciali, volatilità dei mercati, transizione digitale ed energetica.
Tra i protagonisti della serata, Mauro Fanin, Presidente di Cereal Docks Group, è intervenuto nel panel dedicato al settore agroalimentare, prima manifattura italiana per valore generato, parlando di temi che da sempre stanno a cuore al nostro Gruppo industriale: integrazione di filiera, innovazione e resilienza logistica.
«Dal 2012 al 2020 abbiamo avuto un momento di grande stabilità, poi è successo di tutto – ha spiegato Fanin nel corso del suo intervento –. Dobbiamo anche tener conto degli auto-dazi che l’Europa si impone con le varie normative e che forse dall’anno prossimo i prezzi di materie prime che importiamo dalle Americhe potrebbero aumentare del 20%. Ormai siamo vaccinati con i costi energetici e delle materie prime: li affrontiamo diversificando quanto più possibile i mercati di approvvigionamento e di destinazione».
«In questi momenti di incertezza, un’azienda deve essere riflessiva, prendere decisioni affrettate potrebbe non essere la soluzione giusta guardando a quali saranno i nuovi equilibri globali – ha aggiunto in merito alle possibili soluzioni –. Gli imprenditori si contraddistinguono per il loro coraggio, dobbiamo guardare il futuro con gli occhi dell'ottimismo. È anche nei momenti di grandi criticità che si possono trovare grandi opportunità».
L’intervento di Mauro Fanin si è inserito in un dibattito più ampio che ha coinvolto nomi importanti del panorama imprenditoriale italiano. Cristina Scocchia, CEO di Illycaffè, ha parlato della “tempesta perfetta” che ha colpito il mondo del caffè: difficoltà climatiche, prezzi delle materie prime raddoppiati, dazi USA, tensioni sul mercato. Le possibili contromisure? Diversificare, puntare su nuovi mercati e credere nel valore del made in Italy.
Massimo Carraro (Morellato Group) ha puntato sull’integrazione verticale come risposta alla frammentazione e alle crisi produttive, mentre Carlo Pizzocaro (Fidia Farmaceutici) ha sottolineato i limiti dell’“autarchia industriale” nei settori ad alta specializzazione come il farmaceutico.
Tutti gli interventi hanno avuto un comune denominatore: l’impresa come sistema resiliente, capace di navigare l’incertezza se dotata di competenze, visione e coraggio. Valori che appartengono anche al DNA di Cereal Docks, gruppo da sempre attento al contesto globale e alle dinamiche dei mercati. Forte di una filiera integrata che parte dal seme e arriva all’ingrediente, con una strategia di investimento e crescita che guarda ai mercati internazionali e alla sostenibilità, il Gruppo è oggi un punto di riferimento per l’intero settore agroalimentare europeo.