La sesta edizione di SIF – Strategy Innovation Forum ha riunito a Venezia imprenditori, manager, professionisti, accademici e referenti politico-istituzionali per un confronto ricco di stimoli sulla trasformazione del sistema imprenditoriale nell’ottica della sostenibilità e sull’impatto che l’innovazione può avere nell’evoluzione dei modelli di business.
L’evento, promosso dall’Università Ca’ Foscari Venezia, Fondazione Università Ca’ Foscari e dalla Regione del Veneto, è stato organizzato da VeniSIA – Venice Sustainability Innovation Accelerator, acceleratore di innovazione sostenibile, dedicato allo sviluppo di idee di business e soluzioni tecnologiche per vincere le sfide ambientali e sociali del futuro.
Nel corso della giornata hanno portato la loro testimonianza i rappresentanti di grandi aziende come Enel, Eni, Snam, Boston Consulting Group, Intesa San Paolo, Generali, Tim e Cassa depositi e prestiti che si sono confrontati sul tema dell’impatto degli SDG sui modelli di business. I 17 Sustainable Development Goal sono gli obiettivi di sviluppo sostenibile individuati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite come i driver fondamentali attraverso cui generare nuove opportunità strategiche per le imprese nel futuro che indirizzeranno anche le decisioni del sistema del credito che sempre di più vede l’integrazione della sostenibilità nella gestione dei rischi finanziari.
Nell’ambito della sessione dedicata all’ SDG#12, Consumo e produzione responsabili, è intervenuto Giovanni Fanin, Finance Manager di Cereal Docks Group, che ha parlato del percorso intrapreso dall’azienda per creare un modello di produzione fondato sui tre pilastri della sostenibilità, ambientale, economico, sociale. Un percorso iniziato con la creazione della certificazione DTP112 insieme a CSQA ed è proseguito nel 2012 con l’istituzione di Sistema Green e Alimento Italia che rappresentano il modello di Cereal Docks per valorizzare le filiere italiane di cereali e semi oleosi nei confronti del mondo agricolo, dell’industria di trasformazione e del consumatore.
Nel corso degli anni lo sguardo del Gruppo si è poi spostato anche oltre i confini nazionali con la certificazione Round Table on Responsible Soy Association (RTRS Certified soy): uno schema volontario riconosciuto a livello internazionale che si basa su elevati standard di sostenibilità per garantire che la soia, sia come materia prima che come derivati, abbia origine da un percorso ecologicamente corretto, socialmente responsabile ed economicamente sostenibile. In questo modo è possibile selezionare i fornitori e garantire la sostenibilità dell’intera filiera della coltivazione della soia, sia come materia prima che come derivati, dal “produttore al consumatore”.
Non solo, perché il concetto di sostenibilità per il Gruppo Cereal Docks si è via via allargato ai temi delle energie rinnovabili, all’efficienza energetica, alla riduzione dell’utilizzo di carta e plastica, fino ad arrivare alla logistica sostenibile, attraverso un sempre maggior utilizzo del trasporto ferroviario.
Una visione inclusiva della sostenibilità che ha toccato i collaboratori, con l’attivazione del sistema di welfare aziendale e l’investimento nella formazione delle risorse umane con Mantegna Academy, insieme ai territori e alle comunità con iniziative a supporto di attività sportive e culturali.
“La sostenibilità è sempre più integrata nel nostro modello di business – ha spiegato Fanin nel corso del suo intervento –. Da qualche mese abbiamo trasformato la nostra azienda in Società benefit, un modo per formalizzare la consapevolezza del nostro ruolo sociale, che ci ha portato a fissare 9 finalità di beneficio comune che abbiamo scelto di affiancare all’obiettivo del profitto. Ampliare gli orizzonti della nostra sostenibilità, ci sta portando inoltre a redigere un nuovo piano di sostenibilità che risponda al nostro statuto di benefit corporation e che fissi i nostri obiettivi dei prossimi anni, in linea con gli SDGs delle Nazioni Unite”.