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Al Festival del Futuro si parla di nuova globalizzazione e autonomia delle filiere produttive

04 Novembre 2022
Tempo di lettura: 2 min

Dal 24 al 26 novembre 2022 il Palazzo della Gran Guardia di Verona ha ospitato la quarta edizione del Festival del Futuro, evento dedicato alla discussione sui temi più attuali in molti campi d’indagine: tecnologia, economia, finanza, lavoro, società, sanità, geopolitica, alimentazione, energia e ambiente.

Particolarmente ricco il programma di convegni e talk, che potranno essere seguiti sia in presenza che da remoto, che hanno animato il cuore di Verona per tre giorni di incontri con esperti, imprenditori, studiosi e manager che si sono confrontati sui grandi temi di un futuro ormai prossimo: i nuovi equilibri geopolitici e geoeconomici, le sfide in tema di energia e climate change, lo sviluppo tecnologico tra industria e cultura, giovani e nuove forme di lavoro.

Il Festival, promosso dalla piattaforma di studio e divulgazione scientifica Eccellenze d’Impresa, da Harvard Business Review Italia e dal Gruppo editoriale Athesis, ha visto inoltre la collaborazione di importanti partner scientifici, tra cui ASviS, International Panel on Climate Change, Ispi, Istituto italiano di Tecnologia, Ernst & Young, Sace, Oxford Economics, Fondazione Filiera Italia, Food Trend Foundation, Università di Verona.

Al talk di sabato 26 novembre dedicato alla nuova globalizzazione, al reshoring e alla ricerca di una maggiore autonomia delle filiere produttive italiane, organizzato in collaborazione con Fondazione Filiera Italia e Food Trend Foundation, hanno partecipato Mauro Fanin, Presidente di Cereal Docks, Luigi Consiglio, Presidente GEA;  Denis Pantini, Responsabile Business Unit Agrifood e Wine Monitor Nomisma; Ettore Prandini, Presidente Coldiretti; Pierluigi Bolla, Presidente Valdo S.p.A e al Parlamentare europeo Paolo De Castro.

La discussione si è soffermata sul fenomeno della rilocalizzazione di alcuni anelli della supply-chain e della diversificazione strategica, dal punto di vista delle aziende del settore agroalimentare, da sempre fiore all’occhiello del Made in Italy. Temi sempre più importanti per le aziende, in particolare dopo le difficoltà emerse a seguito del Covid e delle tensioni internazionali, con ritardi nelle consegne dei fornitori e un rischioso assottigliamento del livello di scorte che ha determinato problemi e incertezze con il ritorno di una forte domanda.

Un fenomeno che potrà portare a ridisegnare, almeno in parte, le catene di fornitura globali ma che dovrà fare i conti con alcuni limiti oggettivi legati, per restare all’ambito agroalimentare, alla disponibilità di materie prime agricole o di altri materiali scarsamente disponibili in Italia. Quali sfide dovranno quindi affrontare le imprese per ridefinire, rendendo più indipendente e sicura, la propria presenza nell’ambito delle filiere internazionali?

   
Leggi l'articolo su L'Arena e Il Giornale di Vicenza dedicato all'evento

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