Lo scorso mercoledì 29 aprile si è tenuto un interessante evento online proposto dalla società di ricerca, analisi e consulenza economica nel settore agroalimentare Aretè, intitolato “
Agrifood: progettare il nuovo futuro”.
Focus dell’appuntamento sono state le strategie e le scelte delle aziende operanti nel settore agrifood in materia di approvvigionamento, logistica, nuovi canali di vendita, cambiamento dei modelli di consumo e nuova organizzazione dei processi aziendali in seguito all’impatto dell’emergenza Coronavirus. All’evento hanno partecipato molti protagonisti del settore, tra cui il Presidente di Cereal Docks Spa Mauro Fanin, Enrica Gentile (Ceo Aretè Srl), Alberto Balocco (Ad Balocco Spa), Giampiero Calzolari (Presidente di Granarolo Spa), Giancarlo Paolo (Direttore commerciale Selex Unicomm) e Massimiliano Rossi (Direttore di Grocery Food Conad).
L’evento, organizzato in collaborazione con la rivista
Largo Consumo, ha consentito di avere una visione a tutto tondo della filiera alimentare, a partire dall’approvvigionamento delle materie prime (Cereal Docks), fino alla produzione (Balocco e Granarolo) e alla distribuzione al consumatore finale (Selex Unicomm, Conad).
Nel suo intervento, Mauro Fanin ha raccontato l’esperienza vissuta negli ultimi mesi: "Abbiamo avuto alcuni problemi sul fronte dei trasporti – ha spiegato il Presidente – ma grazie alla multimodalità della nostra piattaforma logistica, che integra trasporto navale, ferroviario e su gomma, abbiamo fatto fronte alle problematiche che sono emerse durante le settimane di emergenza. Guardando al futuro: l'agricoltura italiana deve crescere, spinta anche dai consumatori e da tutta la filiera che la traina – ha concluso –, con la consapevolezza che
la vera strategia è avere delle fonti di approvvigionamento alternative per alimentare la filiera nel malaugurato caso di future emergenze".
Durante l'incontro è stata indagata l’attuale situazione di incertezza, in particolare per quanto riguarda la previsione di tempi, modalità e possibilità di riprendere la normalità. In mancanza di queste certezze, la necessità è quella di predisporre una strategia sistematica di gestione del rischio, cercando di mantenere una visione fiduciosa del futuro, continuando a progettare in modo snello e veloce le strategie per mettersi nelle condizioni di gestire al meglio i rischi e cogliere le opportunità che si presenteranno.
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